DOMANDE FREQUENTI

I soci consumatori possono beneficiare degli incentivi erogati dal GSE per venti anni per ogni kWh di energia condivisa e i produttori possono ottenere incentivi per l’energia prodotta e condivisa, oltre
ad un contributo in conto capitale del 40% della spesa sostenuta per l’installazione dell’impianto fotovoltaico se previsto.

Possono diventare soci i cittadini, le imprese e gli enti istituzionali che risiedono o operano nel territorio sotteso ad una medesima cabina di trasformazione MT/BT della rete nazionale elettrica, sia che consumano o che producano energia elettrica rinnovabile o entrambe le cose.
L’Associazione CER ORAZIANA può costituire e gestire separatamente una pluralità di Configurazioni di Comunità Energetiche Rinnovabili (di seguito “Configurazioni”), per la valorizzazione e incentivazione dell’energia condivisa (autoconsumo diffuso), ciascuna afferente a un’area sottesa a
una stessa cabina primaria.
Ciascuna Configurazione è autonoma dalle altre, anche per l’accesso a incentivi/contributi ed è data dall’insieme degli impianti di produzione e punti di connessione (POD) in grado di assicurare la condivisione dell’energia rinnovabile all’interno di un perimetro geografico rappresentato dalla medesima cabina primaria, fermo restando che per ciascuna Configurazione, deve essere inviata al Gse. una richiesta di accesso al servizio per l’autoconsumo diffuso.

Se vuoi installare un impianto fotovoltaico o altre fonti rinnovabili, puoi unirti come produttore e condividere l’energia in eccesso con la comunità, ottenendo incentivi economici.

No, puoi unirti alla comunità anche come semplice consumatore. Potrai beneficiare degli incentivi erogata dal GSE per venti anni se consumi l’energia prodotta dai produttori locali associati.

 Non ci sono costi di adesione a parte il tesseramento. Per maggiori informazioni , puoi scaricare il modulo di adesione o contattarci direttamente.

La Normativa di Riferimento

Le comunità energetiche sono regolamentate da una normativa europea e italiana, che promuove la produzione e l’autoconsumo di energia rinnovabile. Le principali leggi e direttive che regolano
questo modello sono:
Direttiva Europea 2018/2001 (RED II): stabilisce un quadro normativo per incentivare la creazione di comunità energetiche rinnovabili, riconoscendo il diritto dei cittadini e delle imprese di unirsi per produrre e consumare energia in modo collaborativo.
Decreto Milleproroghe 2020 (Legge 8/2020): introduce in Italia le comunità energetiche rinnovabili, permettendo la costituzione di gruppi di cittadini, imprese e enti locali per produrre e condividere energia da fonti rinnovabili. Questa legge fissa il quadro normativo per la gestione e l’autoconsumo collettivo di energia.
Decreto Legislativo 199/2021: recepisce in Italia la direttiva europea RED II, promuovendo ulteriormente la creazione di comunità energetiche e permettendo una maggiore diffusione
delle energie rinnovabili. Definisce inoltre i benefici economici e fiscali per i membri delle comunità energetiche.

Decreto direttorio del MASE 414/2023
Deliberazioni AREA n. 727/2022/REE e n.15/2024/R/EEL
Questa normativa non solo permette ai cittadini di diventare produttori e consumatori di energia rinnovabile, ma prevede anche incentivi economici e contributi per chi partecipa attivamente alle comunità energetiche.

Le CER sono uno strumento in grado di contribuire in modo significativo alla diffusione di impianti a fonti rinnovabili, alla riduzione dell’emissione di gas serra e all’indipendenza energetica del Paese

NO.Tutti i partecipanti alla CER – che siano consumatori finali di energia elettrica o autoconsumatori (ossia consumatori che possiedono un impianto di produzione da fonte rinnovabile e che producono energia per sé stessi e per i componenti della CER) – mantengono i loro diritti di clienti finali, compreso quello della scelta del fornitore di energia elettrica e hanno la facoltà di uscire dalla Comunità quando lo desiderano, secondo le regole e le indicazioni contenuti nello statuto. Le stesse facoltà di ingresso e di uscita sono altresì garantite ai produttori da fonte rinnovabile.

Solo gli impianti fotovoltaici?
Tutti gli impianti alimentati da fonti rinnovabili possono essere inseriti in una CER come unità di produzione. Sono quindi inclusi gli impianti fotovoltaici, ma può essere inserito nelle CER qualunque tipo di impianto rinnovabile, per esempio, idroelettrico, eolico, biogas, biomasse solide ecc.

Per poter accedere agli incentivi previsti per le CER gli impianti di produzione da fonte rinnovabile devono avere potenza non superiore a 1 MW. Tali impianti sono generalmente di nuova costruzione, anche se possono far parte di una CER impianti già realizzati, purché entrati in esercizio successivamente alla data del 16 dicembre 2021 (data di entrata in vigore del D.lgs. 199/2021) e comunque successivamente alla regolare costituzione della CER. Inoltre, ai fini dell’accesso ai benefici previsti dal Decreto di incentivazione, gli impianti non devono beneficiare di altri incentivi sulla produzione di energia elettrica.

Si, esiste un vincolo geografico. Tutti i consumatori e tutti i produttori devono essere ubicati nell’area geografica i cui punti di connessione alla rete elettrica nazionale (POD) sono sottesi alla medesima cabina elettrica primaria.

La tariffa incentivante e il contributo ARERA sono riconosciuti esclusivamente sull’energia elettrica autoconsumata dalla CER. Tale quantità di energia è pari a quella virtualmente condivisa, in ciascuna ora, tra i produttori e i consumatori membri della CER, ubicati nella porzione della rete di distribuzione sottesa alla stessa Cabina Primaria. L’energia elettrica autoconsumata è determinata dal GSE, quindi senza nessun onere per i membri della comunità, sulla base delle misure trasmesse
automaticamente dai distributori di energia al GSE. Per ciascuna ora il GSE verificherà a quanto ammonta l’energia prodotta da tutti gli impianti facenti parte di una medesima CER e a quanto ammonta l’energia prelevata da ciascun consumatore della CER. L’energia autoconsumata
sarà quindi pari al minor valore tra questi due somme di energia. 16. Quali sono le modalità di richiesta di accesso alla tariffa incentivante e al contributo ARERA? La richiesta di accesso alla tariffa incentivante e al contributo ARERA deve essere presentata utilizzando il Portale informatico messo a disposizione dal medesimo GSE previa registrazione al link disponibile all’indirizzo internet https://areaclienti.gse.it.

Il soggetto beneficiario del contributo PNRR è colui che sostiene l’investimento per la realizzazione dell’impianto di produzione a fonte rinnovabile di potenza fino a 1 MW, inserito in CER, ubicato in Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti.

Si, la tariffa incentivante è cumulabile con il contributo PNRR o altri contributi in conto capitale, nella misura massima del 40%, a fronte di una decurtazione della tariffa incentivante del 50% Pertanto, se un produttore ottenesse un contributo in conto capitale di qualunque tipologia superiore al 40% del costo dell’investimento (calcolato sulla base dei massimali precedentemente illustrati), non è possibile ottenere la tariffa incentivante per l’energia elettrica prodotta dall’impianto in questione. E’ possibile cumulare la tariffa incentivante ed il contributo PNRR con il “Superbonus”? E se invece ho beneficiato delle detrazioni fiscali per ristrutturazione edilizia al 50%? No. La tariffa incentivante non si applica all’energia elettrica che è stata prodotta da impianti fotovoltaici che hanno avuto accesso al Superbonus. Per tali impianti resta comunque il diritto di ottenere il contributo ARERA per la valorizzazione dell’energia elettrica autoconsumata. È invece possibile ottenere la tariffa incentivante nel caso si sia fruito delle detrazioni fiscali al 50% per ristrutturazioni edilizie (previste dall’articolo 16-bis, comma 1, lettera h), del testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917). Tali impianti però non possono accedere ad altri contributi in conto capitale, compreso quello previsto dal PNRR. Nel caso in cui si ottiene il contributo PNRR o altro contributo, è prevista una riduzione della tariffa incentivante? Si. Nel caso in cui l’impianto risulta beneficiario di un finanziamento in conto capitale, la tariffa incentivante viene ridotta proporzionalmente in funzione della % di cofinanziamento. Nel caso limite del 40% di contributo in conto capitale, la tariffa incentivante viene ridotta del 50%.
Sì, è possibile. L’energia accumulata viene considerata, tramite appositi algoritmi, come energia condivisa all’interno della CER e quindi incentivata.
Sì, in una CER possono essere presenti anche infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici e l’energia assorbita per la ricarica di autoveicolo, tramite appositi algoritmi, viene considerata dal GSE ai fini del calcolo dell’energia condivisa all’interno della CER.
No, gli impianti di produzione alimentati da fonti rinnovabili e le singole utenze di consumo di clienti finali possono appartenere ad una sola CER. È possibile, tuttavia che uno stesso soggetto possa appartenere a due diverse CER con distinte utenze di consumo o impianti di produzione nella propria titolarità.

L’Associazione CER ORAZIANA può costituire e gestire separatamente una pluralità di Configurazioni di Comunità Energetiche Rinnovabili (di seguito “Configurazioni”), per la valorizzazione e incentivazione dell’energia condivisa (autoconsumo diffuso), ciascuna afferente a un’area sottesa ad una stessa cabina primaria.
In ciascuna configurazione dell’associazione CER ORAZIANA possono diventare soci i cittadini, le imprese e gli enti locali, sia che consumino energia elettrica, che  producano energia  rinnovabile (per esempio con pannelli fotovoltaici) o entrambe le cose. Tutti i suoi membri devono essere titolari di un punto di connessione alla rete elettrica POD (Point of Delivery)i dell’area geografica sottesa alla medesima cabina elettrica primaria.                                                                                    Ciascuna Configurazione è autonoma dalle altre, anche per l’accesso a incentivi/contributi ed è data dall’insieme degli impianti di produzione e punti di connessione (POD) in grado di assicurare la condivisione dell’energia rinnovabile all’interno di un perimetro geografico rappresentato dalla medesima cabina primaria, fermo restando che per ciascuna Configurazione, deve essere inviata al Gse. una richiesta di accesso al servizio per l’autoconsumo diffuso  L’area geografica dei Comuni di Venosa e Maschito sottendono alla medesima cabina primaria ubicata in Venosa e quindi possono fare parte di una configurazione della CER ORAZIANA.

L’Associazione CER Oraziana può operare su tutto il territorio nazionale e può gestire più configurazioni di CER, ciascuna sottesa ad una medesima cabina di trasformazione  primaria MT/BT appartenente alla rete elettrica nazionale. 

Perché per partecipare ad una CER occorre esser connesso con un POD sotteso ad una medesima cabina primaria?

Perché questo permette ai soci di condividere, anche se solo virtualmente, l’energia elettrica rinnovabile prodotta, utilizzando la rete elettrica  già esistente senza necessità di installare altri fili conduttori di collegamento tra i vari soci.

Per verificare che tale vincolo sia soddisfatto, il GSE (Gestore Servizi Energetici) ha elaborato una mappa interattiva delle cabine primarie (consultabile a questo link), che permette di visualizzare la localizzazione delle stesse e di effettuare una ricerca mirata. Inserendo l’indirizzo o le coordinate geografiche, è possibile visualizzare la relativa area convenzionale e il codice di riferimento, composto da 11 cifre alfanumeriche.

La cabina primaria di Venosa-Maschito ha come codice di riferimento AC001E00242.

Sì, è possibile. L’energia accumulata viene considerata, tramite appositi algoritmi, come energia condivisa all’interno della CER e quindi incentivata.

Sì, in una CER possono essere presenti anche infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici e l’energia assorbita per la ricarica di autoveicolo, tramite appositi algoritmi, viene considerata dal GSE ai fini del calcolo dell’energia condivisa all’interno della CER.

Si può entrare a far parte della  CER  ORAZIANA in qualsiasi momento, cosi come si può uscire in qualsiasi momento, purché sia rispettato il vincolo di appartenenza all’area geografica nella quale opera l’associazione. La partecipazione è libera e volontaria.

Per tutte le CER sono previsti incentivi sull’energia autoconsumata sotto due diverse forme:

  1. Una tariffa incentivante sull’energia prodotta da qualsiasi Fonte di Energia Rinnovabile (FER) e autoconsumata virtualmente dai membri della CER. Tale tariffa è riconosciuta dal GSE – che si occupa anche del calcolo dell’energia autoconsumata virtualmente – per un periodo di 20 anni dalla data di entrata in esercizio di ciascun impianto FER. 
  2. Un corrispettivo di valorizzazione per l’energia autoconsumata, definito dall’ARERA – (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) che riconosce ai membri delle configurazioni di autoconsumo diffuso il minor utilizzo del sistema elettrico per il trasporto dell’energia in quanto  prodotta in loco ed ivi  consumata.                                                                                                              Inoltre, tutta l’energia elettrica rinnovabile prodotta ma non autoconsumata resta nella disponibilità dei produttori ed è valorizzata a condizioni di mercato. Per tale energia è possibile richiedere al GSE l’accesso alle condizioni economiche del Ritiro Dedicato (RID).                                                                         Infine, per le sole CER i cui impianti di produzione sono ubicati in Comuni con una popolazione inferiore a 5.000 abitanti, è previsto un contributo in conto capitale, pari al 40% del costo dell’investimento, a valere sulle risorse del PNRR. 

 La tariffa incentivante riconosciuta dal GSE, sulla quantità di energia elettrica autoconsumata da una CER, è costituita da una parte fissa ed una variabile compresa tra 60 €/MWh e 120 €/MWh. La parte fissa varia in funzione della taglia dell’impianto, la parte variabile in funzione del prezzo di mercato dell’energia.
Inoltre, al fine di tener conto della minor producibilità degli impianti fotovoltaici installati nelle Regioni centro settentrionali rispetto a quelli posizionati nel Regioni del Sud Italia, sono previste per queste maggiorazioni (+4 €/MWh, per le regioni del centro Italia, +10 €/MWh per le regioni del nord Italia. In definitiva per il Sud Italia la tariffa massima può valere 120 €/MWh

Quanto vale ll corrispettivo di valorizzazione Arera per l’energia autoconsumata in una CER 

Il GSE, per ciascuna CER, sulla base della quantità di energia elettrica autoconsumata, determina il corrispettivo di valorizzazione ARERA da riconoscere a ciascuna CER. Tale corrispettivo varia ogni anno in funzione della Tariffa di trasmissione in BT determinata sempre da ARERA per l’energia elettrica condivisa. Nell’anno 2024 il corrispettivo di valorizzazione era pari a 10,57 €/MWh.  

Si. Per l’erogazione degli incentivi previsti per le CER,  è prevista una tariffa da corrispondere al GSE composta da un corrispettivo fisso (€/anno 15,00) e da un corrispettivo variabile  (€/kW 1,00) sulla base della potenza del singolo impianto/unità di produzione facente parte della configurazione, richiesto ai soggetti ammessi alle tariffe incentivantim. Le tariffe  sono  riconosciute al GSE mediante compensazione delle somme erogate.

Il contributo in conto capitale del PNRR è pari al 40% delle spese sostenute per la realizzazione di impianti FER, nei limiti delle spese ammissibili e dei seguenti costi di investimento massimi in funzione della taglia di potenza:

  • 1.500 €/kW, per impianti fino a 20 kW;
  • 1.200 €/kW, per impianti di potenza superiore a 20 kW e fino a 200 kW;
  • 1.100 €/kW per potenza superiore a 200 kW e fino a 600 kW;
  • 1.050 €/kW, per impianti di potenza superiore a 600 kW e fino a 1.000 kW.

    L’imposta sul valore aggiunto (IVA) non è ammissibile alle agevolazioni, salvo il caso in cui non sia recuperabile ai sensi della legislazione sull’IVA.

Si. Nel caso in cui l’impianto risulta beneficiario di un finanziamento in conto capitale, la tariffa incentivante viene ridotta proporzionalmente in funzione della % di cofinanziamento. Nel caso limite del 40% di contributo in conto capitale, la tariffa incentivante viene ridotta del 50%. 

Il GSE eroga gli incentivi  attraverso il seguente meccanismo:

  • eroga in corso d’anno un acconto mensile, determinato sulla base di una stima dell’energia elettrica condivisa incentivabile e della tariffa premio spettante (acconto)
  • riconosce, sempre su base mensile e a partire dall’anno successivo a quello di riferimento, del contributo economico di incentivazione effettivamente spettante sulla base delle misure di energia trasmesse in corso d’anno al GSE dai gestori di rete (conguaglio)
  • La valorizzazione dell’energia elettrica autoconsumata avviene su base mensile, qualora il GSE abbia a disposizione il set completo di misure valide o un set minimo di misure valide trasmesse dai gestori di rete; la pubblicazione del corrispettivo avviene entro il 25 del mese “m+1″, detto “m” mese di validazione della misura.

Il Ritiro Dedicato – noto anche come RID – è una modalità semplificata che permette ai proprietari di un impianto fotovoltaico di immettere nella rete elettrica nazionale l’energia prodotta in eccesso e di ricavarne un guadagno. Si tratta di un sistema che mette in contatto i produttori di una CER  e GSE, rispettivamente come venditore e acquirente di energia elettrica. In praticaè una soluzione che permette ai proprietari di impianti fotovoltaici di vendere l’energia solare in eccesso, non utilizzata nella CER, direttamente alla rete elettrica nazionale, ottenendo un ritorno economico.

Il prezzo di ritiro dell’energia da parte del GSE è definito dall’Autorità per l’Energia ed è pari al prezzo zonale orario (PO) ossia il prezzo sul mercato elettrico che varia in base all’ora nella quale l’energia viene immessa in rete e alla zona di mercato in cui si trova l’impianto. In questo caso il gestore di rete trasmette le misure al GSE, che poi paga il corrispettivo di vendita in base al prezzo zonale orario.                                                                                                                            In alternativa al PO è possibile richiedere al GSE l’applicazione dei prezzi minimi garantiti (PMG). Questi prezzi, vengono stabiliti annualmente dall’Autorità per l’Energia (ARERA), variano in base alla fonte di energia e alla quantità di energia ritirata su base annua, offrono una certa sicurezza finanziaria ai produttori, garantendo loro un prezzo minimo di vendita al quale si somma un conguaglio annuo pari al  PO fatto  registrare per l’anno.    

Si paga una commissione al GSE per il ritiro dedicato (RID)?

SI. Anche nel caso del Ritiro Dedicato,  è prevista una tariffa da corrispondere al GSE per gli oneri di gestione, verifica e controllo, differenziata per fonte di alimentazione e calcolata sulla base della potenza dell’impianto.

Quando paga il GSE il ritiro dedicato 2024?

Il GSE procede all’erogazione del corrispettivo di vendita dell’energia elettrica immessa in rete su base mensile. Il corrispettivo relativo all’energia immessa in rete nel mese “n” viene pubblicato entro il giorno 25 del mese n+1.

in caso di Ritiro Dedicato per i produttori di una CER il prezzo minimo garantito PMG vale €/MWh 46,4 ed il prezzo medio orario  PO zona elettrica sud Italia potrebbe valere  €/MWh 100,4

La richiesta degli incentivi al GSE  per tutti i membri di una CER viene effettuata dalla stessa CER in qualità di referente delegato in sede di adesione.

L’erogazione degli incentivi ai membri della CER viene ewffettuata dalla stessa nel rispetto delle modalità previste nello Statuto e nel regolamento.

Ad un socio della CER Oraziana conviene sicuramente investire installando un proprio impianto fotovoltaico sul proprio tetto della sua abitazione o sulle pertinenze perché:                                      1. Si riduce la sua bolletta tanto più quanta energia consuma durante le ore giornaliere di   produzione ( > 0.30 €/kWh);

2. Riceve l’incentivo di circa di €/kWh 0,13 per l’energia autoconsumata da tutti i membri della CER;

 3. Vende al GSE l’eventuale energia prodotta in eccesso  e non consumata  da se stesso e dai membri della CER  di circa  €/ kWh 0,15.

A questi valori vanno detratti i costi di gestione della CER previsti dallo Statuto e dal Regolamento.